Lo psicodramma è stato creato dallo psichiatra austriaco Jacob Levi Moreno ed è considerato il capostipite tra le terapie espressive di gruppo e le tecniche attive. Tale metodo permette al soggetto di affrontare situazioni ripetitive e disfunzionali della propria vita, ma in un modo diverso dalla consueta terapia psicologica. Moreno, amante del teatro classico, attore e regista teatrale, durante alcune prove si accorse che alcuni attori riuscivano ad ottenere dei benefici dalle rappresentazioni sceniche. Scoprì il cosiddetto “effetto catartico” della scena teatrale, dando vita ad un nuovo stile di analisi del singolo. Grazie a tale metodo il soggetto riprende in mano “attivamente” la propria vita sfruttando due elementi: l'azione, che permette alla psiche di esprimersi, ed il gruppo, contenitore accogliente di ogni emozione espressa dal protagonista. L'incontro è il cardine di tutto: nella relazione si riscoprono gli elementi che hanno influenzato lo sviluppo della struttura psichica ed il modo in cui l'uomo li porta con sè nel mondo. Moreno aiutò le persone a riscoprire sé stessi togliendosi la “maschera”.
Il secondo contributo deriva dalla psicanalisi, con la sua attenzione alla rielaborazione dei conflitti intrapsichici. Gli elementi che emergono nelle sedute vengono interpretati con l'aiuto del terapeuta ed utilizzati per riequilibrare la struttura psichica, la differenza però sta nel farlo sulla scena, durante l'azione. Le pause della rappresentazione (soliloquio), come la condivisione finale in gruppo, permettono al soggetto di rileggere le pagine della propria vita, trovando significati ancora nascosti e nuove interpretazioni per il futuro. Conoscere come agisce la parte nascosta, l'inconscio, permette al protagonista di capire maggiormente il perché delle proprie azioni. In questo il gruppo diventa un elemento fondamentale perché attraverso la sua presenza permette al protagonista di fare un percorso individuale di contatto con le immagini introiettate che hanno influenzato la propria personalità. Come disse Moreno a Freud dopo che assistette ad una sua lezione nel 1912: "Ebbene, dottor Freud, io comincio dove lei finisce. Lei incontra le persone nel setting artificiale del suo ufficio. Io le incontro nelle strade e nelle loro case, nel loro ambiente. Lei analizza i loro sogni. Io do loro il coraggio di sognare ancora. Lei le analizza e le scompone. Io consento loro di agire i loro ruolo conflittuali e le aiuto a comporre le parti separate".
L'ultima sfumatura che completa il mio approccio deriva dalla bioenergetica di Alexander Lowen. Tecnica psicoterapeutica che si sofferma sul carattere dell'individuo e sulle espressioni somatiche, pone molta attenzione al corpo come tramite dei messaggi della psiche. Nella mia idea la considero come una cornice che permette allo psicodramma e alla psicoanalisi di coesistere. Come fece osservare Freud, l'Io umano è stato principalmente Io corporeo, siamo nati corpo prima che psiche; parole, pensieri e giudizi si sono aggiunti successivamente, ma ciò che siamo alla base è costituito da ossa, muscoli, terminazioni nervose e organi. Imparare ad ascoltare il proprio corpo permette di conoscere più da vicino la psiche, l'una non esclude l'altra, anzi, si compensano e si migliorano a vicenda. Nella ricerca del benessere deve esserci equilibrio tra questi due elementi, sono i poli opposti che hanno costituito la fonte della più grandi espressioni artistiche umane: mente, come razionalità, idea, pensiero, corpo come viscere, istinto, praticità. Trasportandole nella preistoria della filosofia: il mondo delle idee opposto al mondo sensibile.
Abbiamo quindi Psicodramma, Psicoanalisi e Bioenergetica. L'approccio integrato permette proprio l'utilizzo di tecniche diverse per mantenere una visione più olistica della persona e aprire maggiormente le possibilità di analisi.